‘O sicchio ra munnezza (Il secchio della spazzatura)

Di questo squisitissimo piatto, non avevo mai sentito parlare fino a quando, qualche anno fa, in occasione di una cena nella trattoria ” ‘E Curti” (I Corti) di Napoli, il proprietario spiegò che trattasi di un piatto della tradizione napoletana (forse della tradizione della loro famiglia) che prevede il recupero degli avanzi di “ciociole” (la frutta secca che si sgranocchia alla fine del cenone).
‘O sicchio ra munnezza (Il secchio della spazzatura), è quindi un piatto che ricicla tutte le “ciociole” che si trovano sulla tavola a fine cenone e che verrebbero metaforicamente gettate in un secchio per buttarle.
Se volete “recuperare” un po’ di frutta secca ed assaggiare un piatto semplice, particolare e molto buono, provate questa ricetta e non ve ne pentirete.
Ingredienti per 4 persone
350 g di spaghetti
8 noci
12 nocciole
2 cucchiai di pinoli
2 cucchiai di uvetta
8 pomodorini del piennolo
uno spicchio d’aglio, prezzemolo fresco, sale ed olio extravergine d’oliva q.b.
Procedimento
Fate rinvenire in acqua calda l’uvetta (circa 15′).
Nel frattempo, tritare grossolanamente le noci, le nocciole, i pinoli e l’uvetta.
In una grossa padella, fate rosolare in un bel filo di olio lo spicchio d’aglio; appena sarà dorato toglietelo dalla padella e versatevi il trito di frutta secca, lasciandolo rosolare per 3-4- minuti.
Aggiungete i pomodorini del piennolo tagliati a metà, cuocete gli spaghetti ben al dente e fateli saltare in padella, assieme al condimento, per un paio di minuti. Aggiungete, all’occorrenza, un po’ d’acqua bollente di cottura.
Spolverizzate il tutto con un trito di prezzemolo fresco.
Beveteci su un Lacryma Christi del Vesuvio.
