Il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP
Un pomodoro noto in tutto il mondo è il Pomodoro San Marzano, imitato con scarsi risultati, è considerato il “pomodoro per eccellenza” ed è riconosciuto come uno dei massimi artefici del successo della dieta mediterranea. Si narra che il primo seme di San Marzano sia giunto in Italia verso il 1770, come dono del regno di Perù al Regno di Napoli. Da più di due secoli è il simbolo della cucina partenopea ed ingrediente base per i suoi piatti tipici; il sugo che si ottiene resta piacevolmente invischiato alla pasta.
Quello che vedete qui in basso è “piennolo” che ho fuori al balcone di casa mia
La buccia è spessa, la polpa è soda e compatta dal sapore piacevolmente dolce e sapido (grazie alla concentrazione di zuccheri e sali minerali) ma nche leggermente amaro ed a basso contenuto di acqua. La conservazione viene effettuata, come già accennato, secondo l’antica tradizione dei contadini vesuviani, in “piennoli”: grappoli, detti “schiocche”, raccolti tra luglio e agosto prima della loro completa maturazione e sistemati su di un filo di canapa legato a cerchio (che ha la funzione di assorbire l’umidità all’interno), dove appassiranno leggermente ma conservandosi freschi per tutto l’inverno.
Su youtube ho trovato un video fantastico che è più esplicativo di mille parole: vi basterà cliccare qui per vederlo.
Forse vi starete chiedendo come sia possibile che si conservi così a lungo: La tecnica di raccolta in grappoli, belli e decorativi a vedersi, oltre ad offrire la possibilità di attingere singoli pomodorini garantisce una lunga conservazione dovuta anche al fatto che le piante sono coltivate “in asciutta” e, la buccia piuttosto spessa ne limita la disidratazione. Non fatevi ingannare dall’aspetto un pò raggrinzito: il sapore ed il profumo diventano più intensi col passare del tempo (man mano che i pomodori asciugano e la concentrazione aumenta).
Il Pomodorino del Piennolo vi stregherà al primo “incontro”: è saporito, di breve cottura e rilascia poca acqua; da sempre ha costituito il veloce spuntino di mezza mattinata dei contadini nei campi: un pomodoro “schiattato” (schiacciato) sul pane, un filo d’olio, sale e basilico; si presta sia alla cucina di mare che a quella di terra; è straordinario nella cucina di piatti veloci (napoletani e non) come la pizzaiola (cliccate qui), spaghetti alle vongole fujute (cliccate qui), preparazioni con il pesce, bruschette…….Pur non essendo utilizzato dai pizzaioli napoletani a causa del costo elevato (dovuto: alla bassa resa, al metodo di coltivazione ed alla lavorazione post-raccolta che richiede una grossa disponibilità di mano d’opera) sappiate che regala alla pizza un sapore straordinario e, mangiato da solo su di un pezzo di pane vi evocherà ricordi di mare……. di terra ….. di Napoli!

SIIIIIIIIIIIIIIIII é lo stesso procedimento dei pomodori invernali della puglia,, mamma mia guardando il video mi ricorda i miei parenti quando facevano questi grappoli di pomodori appesi ESATTAMENTE COME SI VEDE NEL FILM, solo che da noi sono pomodori gialli con la buccia molto resistente e soda, poca acqua pure e molta polpa…ma sono solo gialli NON si fanno rossi e si apprestano per cuocerli solo per pochi minuti, oppure da strofinare sulle friselle facendo uscire fuori i semi del pomodoro stesso e conditi con sale e olio di oliva e origano secco, nah bontà….ma anche sulle fette di pane non é da meno eh….tra la PUGLIA e Napoli cambia solo la varietà dei pomodorini da noi sono gialli e da voi sono rossi e cresciuti sul vesuvio….faro le foto e le metto poi sul mio forum cosi poi vedete pure voi!!!
GRAZIE MICETTA MIA DELLE BELLE STORIE CHE RACCONTI, TI ASCOLTO MOLTO ATTENTAMENTEEEEEEEEEEEE, ciao Anna
SIIIIIIIIIIIII……. INFATTI!!E' sicuramente noto a voi tutte il famoso vulcano del "Tavoliere delle puglie"…… noto anche come "Vesuvio" 😉
W il pomodoroooooooooo!!!!!!!!!!!!!!