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Aglio sott’olio


A tutto farro: curiosità, modalità di cottura, ricette….
Il farro ed i cereali in generale, sono fonte naturale di carboidrati, fibre, sali minerali e vitamine. Le fibre (di solito poco presenti nella nostra alimentazione) sono fondamentali per il naturale equilibrio dell’organismo e per l’effetto saziante che aiuta a mangiare meno.
Il farro offre molte opportunità di preparazione, usatene 80 g a testa se lo bollite (e lo utilizzate come pasta, riso od in un risotto) e 60 g a testa se lo usate in minestre, zuppe o minestrone.
Qualche idea per utilizzarlo al meglio.
Utilizzatelo alla stregua della pasta: con sughi a base di pomodoro, di verdure ecc…; per accompagnare carni, pesce, verdure e, come ingrediente per confezionare crocchette, arancini. supplì…. Se dopo bollito lo ripassate in padella con un po’ di burro ed erbette aromatiche, sarà un contorno perfetto per brasati, spezzatini, gulash. Provatelo infine, al posto del riso, nell’insalata fredda estiva.
Se avete comprato il farro perlato:
potete cuocerlo direttamente insieme ai condimenti, oppure con le verdure, in questo modo: mettete il farro in una pentola con i condimenti e/o le verdure tagliate a pezzetti (carote, funghi, radicchio, speck, zucca ecc..). Aggiungete 300 ml di acqua calda ogni 80 g di prodotto e salate. Cuocete 10′ dal bollore e, se a fine cottura il piatto risulta ancora brodoso, lasciate asciugare ancora un po’ (2 minuti ca). Eventualmente mantecate con burro e grana.
Per minestre, zuppe o minestrone
mettetelo in pentola con 750 ml di acqua per ogni 80 g di prodotto. Aggiungete anche le verdure oppure i legumi e lasciate cuocere fino a quando tutti gli ingredienti risulteranno cotti.
Per una cottura pilaf
rosolate per qualche minuto il farro con olio o burro ed un po’ di cipolla. Aggiungete acqua o brodo pari a 1-1,5 volte il volume del prodotto. Coprite e lasciate cuocere in forno a 180° C per 10′. Oppure cuocete in una padella munita di coperchio. Questo metodo è particolarmente utile per confezionare insalate fredde a basa di carne, pesce o verdure.
Per confezionare un risotto
iniziate con il classico soffritto, aggiungete il farro, le verdure o i condimenti e bagnate via via col brodo caldo senza mai far perdere il bollore. La cottura avviene dopo i canonici 10′. Eventualmente, mantecate con burro e parmigiano.
Ecco qualche esempio di Ricette per 4 persone
ZUPPA DI FARRO E CARCIOFI
INGREDIENTI
150 g di farro perlato
1,5 l di brodo vegetale
4 carciofi
1 cipolla
1 spicchio di aglio
olio e.v.o. e prezzemolo tritato q.b.
crostini di pane integrale (facoltativi)
PREPARAZIONE
Mondate e “sbarbate” i carciofi, la cipolla e l’aglio. Tagliate i carciofi a julienne fina e rosolateli con l’aglio schiacciato.
Nel frattempo, in un’altra pentola, rosolate nell’olio la cipolla tritata ed aggiungetevi il farro. Lasciate tostare per qualche minuto, e poi versate all’interno anche il brodo vegetale.
Lasciate cuocere per 15′ mescolando di tanto in tanto. Unite anche i carciofi e lasciate riposare la zuppa per 30′ a fuoco spento. Spolverizzate col prezzemolo.
Portate la zuppa in tavola dopo averla riscaldata accompagnandola , se vi fa piacere, con un crostino di pane integrale adagiato sopra.
FARRO AL LATTE
INGREDIENTI
300 g di farro
1 l di latte
2 mestoli di brodo di carne
150 g di carota e 150 g di sedano
100 g di cipolla
100 g di grana
olio e.v.o., sale e pepe q.b.
PROCEDIMENTO
Tagliate a pezzettini la carota, il sedano e la cipolla, e fate un soffritto con un po’ d’olio. Aggiungete anche il farro e lasciate soffriggere anch’esso per qualche minuto.
Coprite il tutto col brodo ed il latte, aggiustate di sale e di pepe, e continuate a cuocere per 20′ ca., fino a quando otterrete una consistenza cremosa.
Spolverizzate col grana e servite.
INSALATA DI SPECK, FINFERLI (FUNGHI GIALLETTI) E FARRO
500 g di farro
300 g di finferli
200 g di speck a cubetti
aceto balsamico, prezzemolo tritato, olio e.v.o., sale e pepe q.b.
PROCEDIMENTO
Cuocete il farro in acqua salata per 10′ e poi scolatelo.
Distendetelo sulla placca da cucina e versateci sopra dell’olio (per evitare che si incolli) e lasciatelo raffreddare.
Nel frattempo, in un pentolino lessate i funghi in acqua acidula per 2-3 minuti
In una zuppiera, unite il farro, i funghi e lo speck. Condite con olio, sale, pepe, aceto balsamico e prezzemolo.
Servite freddo.
Mousse al cioccolato senza panna ed istruzioni per la perfetta montatura e pastorizzazionedegli albumi

INGREDIENTI
200 g di cioccolato fondente di ottima qualità
2 tuorli
5 albumi
100 g di zucchero
50 g di acqua
PROCEDIMENTO
In un pentolino, sciogliete a fuoco lento il cioccolato con un goccio d’acqua. Aggiungete i tuorli e mescolate.
Montate gli albumi a neve con lo zucchero e mescolateli delicatamente al composto precedente, raffreddato ma ancora morbido.
La ricetta finisce qui, dovete solamente versare la vostra mousse nei bicchierini (circa 6) e lasciare che la mousse si assesti nel frigorifero per almeno un’oretta.
Al momento di servire guarnite i bicchierini con delle noci, cannella, peperoncino, zucchero a velo, granella di nocciole, riccioli di cioccolato….. o quant’altro vi suggerisca la fantasia.
Ciò posto, è bene tener presente che le uova crude ci sottopongono al rishio di contrarre la salmonella. Per questa ragione è sempre bene sottoporle ad una pastorizzazione prima di utilizzarle.
Il metodo l’ho copiato da Giallo zafferano ed è il seguente.
Per pastorizzare il bianco d’uovo, inizate a montarli e, nel frattempo, preparate lo sciroppo di zucchero: mettete in un pentolino i 100 gr di zucchero con i 50 gr di acqua (ogni 3 albumi dovrete utilizzare 50 g di zucchero e 25 g di acqua) e fate cuocere a fiamma media fino a quando il composto non avrà raggiunto i 121°: misurate la temperatura con un termometro da cucina avendo cura di non superare la temperatura prescritta per evitare che lo zucchero caramelli iniziando a scurirsi e diventando biondo. Una volta che lo sciroppo avrà raggiunto i 121° versatelo nel composto di albumi continuando a montare con la planetaria (oppure con lo sbattitore) aumentando un pochino la velocità in modo da amalgamare per bene lo sciroppo agli albumi. In questo modo, il calore dello sciroppo farà cuocere gli albumi pastorizzandoli. Una volta pastorizzati potete inserire gli albumi in qualsiasi preparazione dolce ricordandovi, però, di diminuire la dose di zucchero (che è quella utilizzata per pastorizzare le uova).
Come montare perfettamente gli albumi a neve:
– usate contenitori di plastica o ceramica stretti ed alti: i contenitori di vetro o porcellana fanno scivolare gli albumi rendendo l’operazione più difficoltosa, mentre quelli larghi e bassi faranno fuoriuscire l’uovo schizzando dappertutto;
– il contenitore dovrà essere pulito ed asciutto, inoltre non dovranno esserci trcce di tuorlo o grassi;
– frustate alla massima velocità: quando gli albumi saranno pronti, la massa si gonfierà e si formeranno delle punte. Se rovesciate la ciotola non si verserà nulla. Fate attenzione a non montare oltre questo limite le uova per non avere spiacevoli risultati;
– quando dovete miscelare gli albumi agli altri ingredienti (ad es. il cioccolato sciolto per la mousse), sarà il composto che dovrà essere mischiato agli albumi e non viceversa: miscelate il composto sollevando dall’alto verso il basso (senza sbattere e agitare).
– Se il composto è molto denso, unite prima una piccola parte di albume, poi quando l’impasto sarà più morbido, unite tutto l’albume rimasto e mescolate delicatamente. Viceversa, se l’impasto iniziale è molto liquido, aggiungete prima una parte degli albumi e mescolate, poi versate il rimanente e miselate col cucchiaio.
Note: la ricetta si presta bene al riclo degli albumi. Bendetta Parodi, non curante della problematica salmonella, è solita montare a neve i bianchi d’uovo miscelandoli col cioccolato fondente raffreddato, ma acora fluido. In questo modo si ottiene una mousse più leggere, vloce e dietetica perchè non contiene neppure il tuorlo d’uovo e lo zucchero. Alda Muratore, infine, la fa con 6 albumi m intati con 100 d di zucchero e 250 g di cioccolato fondente. A voi la scelta!!
La focaccia napoletana in 9 – 12 ore ed un po’ di chiarimenti rispetto alle tipologie di farine

Come ho già avuto modo di raccontarvi, a Napoli la pizza in teglia viene detta focaccia. Se parlate di pizza ad un napoletano, questi intenderà che state facendo riferimento alla sublime pizza tonda… quella col cornicione che viene cotta nel forno a legna…. con il pomodoro, la mozzarella l’olio ed il basilico. Leggi il resto di questo articolo »