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Pasta e cavoli alla napoletan-Micio

INGREDIENTI
1 cavolfiore
300 g di pasta mischiata
aglio, olio e.v.o. e sale q.b.
2 pomodori (facoltativi)
parmigiano e pecorino q.b.
50 g di lardo (facoltativo)
prezzemolo e peperoncino
PROCEDIMENTO
In una larga casseruola (magari di coccio), rosolate con un filino di olio il lardo, il peperoncino e l’aglio.
Eliminate l’aglio ed aggiungete, eventualmente, i pomodori a pezzetti. Inserite, dopo poco, il cavolo ridotto in cimette ed un p0′ di acqua calda.
Salate, incoperchiate e lasciate stufare dolcemente mescolando di tanto in tanto.
Quando il cavolo sarà tenero e dorato, aggiungete la pasta cruda, oppure lessata a metà, con l’acqua bollente occorrente per cuocerla.
Durante la cottura, abbiate cura di aggiungere dei pezzettini di formaggio romano.
Mantecate con parmigiano grattugiato e spolverizzate con prezzemolo tritato.
Cacio e ova

Eccoci ad un altro classico della cucina napoletana, una ricetta veloce e “strepitosamente” buona… ci mettiamo all’opera?
INGREDIENTI
400 g di tubetti
50 g di pecorino
50 g di parmigiano
4 uova
3 g di sale e 2 g di pepe
PROCEDIMENTO
Mentre cuoce la pasta, rompete le uova in una boule ed aggiungete il sale ed il pepe.
Unite anche i formaggi battendo con una frusta.
Scaldate in padella 4 cucchiai di olio e rosolatevi l’aglio, poi spegnete ed eliminatelo.
Saltate i tubetti in padella e poi gettateli nella ciotola, dove avete bettuto le uova, girando per bene.
Spolverate con un trito di prezzemolo e servite.
Il danubio con maturazione in frigo e altre piccole astuzie…

il danubio di solito ha forma circolare, ma poiché con 1 kg di farina vien fuori parecchia roba, di solito lo cucino in una teglia per arrosti di quelle grosse 😉
La ricetta del mio favoloso danubio (scusate la modestia!), come qualcuna di voi saprà, è in continua evoluzione.
La straordinaria riuscita della ricetta ha fatto sì che le richieste tra amici e parenti diventassero esponenziali, per questo motivo ho dovuto studiare un metodo che mi permettesse di suddividere il lungo lavoro e rendere quindi più snella e veloce la preparazione.
All’uopo ho pensato anche ad un metodo di cottura e congelazione che mi permettesse di avere il danubio quasi pronto all’occorrenza. Leggi il resto di questo articolo »
‘O sicchio ra munnezza (Il secchio della spazzatura)

Di questo squisitissimo piatto, non avevo mai sentito parlare fino a quando, qualche anno fa, in occasione di una cena nella trattoria ” ‘E Curti” (I Corti) di Napoli, il proprietario spiegò che trattasi di un piatto della tradizione napoletana (forse della tradizione della loro famiglia) che prevede il recupero degli avanzi di “ciociole” (la frutta secca che si sgranocchia alla fine del cenone).
‘O sicchio ra munnezza (Il secchio della spazzatura), è quindi un piatto che ricicla tutte le “ciociole” che si trovano sulla tavola a fine cenone e che verrebbero metaforicamente gettate in un secchio per buttarle.
Se volete “recuperare” un po’ di frutta secca ed assaggiare un piatto semplice, particolare e molto buono, provate questa ricetta e non ve ne pentirete.
Ingredienti per 4 persone
350 g di spaghetti
8 noci
12 nocciole
2 cucchiai di pinoli
2 cucchiai di uvetta
8 pomodorini del piennolo
uno spicchio d’aglio, prezzemolo fresco, sale ed olio extravergine d’oliva q.b.
Procedimento
Fate rinvenire in acqua calda l’uvetta (circa 15′).
Nel frattempo, tritare grossolanamente le noci, le nocciole, i pinoli e l’uvetta.
In una grossa padella, fate rosolare in un bel filo di olio lo spicchio d’aglio; appena sarà dorato toglietelo dalla padella e versatevi il trito di frutta secca, lasciandolo rosolare per 3-4- minuti.
Aggiungete i pomodorini del piennolo tagliati a metà, cuocete gli spaghetti ben al dente e fateli saltare in padella, assieme al condimento, per un paio di minuti. Aggiungete, all’occorrenza, un po’ d’acqua bollente di cottura.
Spolverizzate il tutto con un trito di prezzemolo fresco.
Beveteci su un Lacryma Christi del Vesuvio.